Igea Pharma NV ha messo a punto un nuovo sistema innovativo che attraverso l’intelligenza artificiale rende possibile individuare con anni di anticipo chi potrebbe ammalarsi di Alzheimer.
Alz1 per scoprire il rischio di sviluppare la malattia
Si chiama Alz1 ed è la prima soluzione per rilevare e ridurre i livelli elevati di rame libero – un fattore di rischio comprovato associato alla malattia di Alzheimer – attraverso un esame del sangue a domicilio, un integratore alimentare per abbassare i livelli di rame libero e una piattaforma basata su AI.
Il kit è stato sviluppato tramite AI da Igea Pharma NV, l’azienda fondata da italiani e sulla ricerca italiana, che ha per la prima volta messo a punto un sistema che può costituire una risorsa preziosa nell’ottica della prevenzione proattiva, anche per alleggerire i costi di una malattia, destinata ad aumentare e che pesa sui sistemi sanitari di tutto il mondo.
Una ricerca che dura da 15 anni…
Alla base dello sviluppo del sistema ci sono 15 anni di ricerca scientifica sul rame libero condotti dalla ricercatrice Rosanna Squitti, che oggi dirige il dipartimento R&D di Igea Pharma NV a Miami e il laboratorio in cui si analizzano i livelli di rame libero nel sangue attraverso algoritmi e software per condurre analisi di dati medici e di ricerca.
L’intelligenza artificiale e il machine learning consentono di analizzare i risultati in modo più rapido e preciso. Questo è un processo chiave per poter analizzare le associazioni e le connessioni tra livelli e risultati di rame libero, che è stato appunto provato che se supera valori normali porta a reazioni di stress ossidativo che distruggono i componenti delle cellule neuronali, portando alla morte delle cellule cerebrali.
Focus su Igea Pharma NV
L’azienda, nata nel 2017 e quotata in borsa a Zurigo, con sede in Olanda, in America ha già ottenuto l’approvazione della FDA e ha in programma di sbarcare in Europa e in Italia a fine 2019. La sua attività si inserisce nell’ambito della sensibilizzazione e alla diffusione della cultura della prevenzione nel settore delle malattie neurodegenerative e del Diabete di Tipo 2, facendo leva su innovazioni regolamentari e semplificazioni ottenute grazie a tecnologie digitali, per rendere la prevenzione più semplice, veloce ed efficace.
Qualche dato sull’Alzheimer
Il rapporto mondiale Alzheimer 2019 indica che 9,9 milioni di nuovi casi di demenza sono stimati ogni anno in tutto il mondo: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Solo negli Stati Uniti, l’Alzheimer colpisce oltre 5,8 milioni di persone di età superiore a 65 anni ed è la sesta cause di morte. Si stima che nel 2050 arriveranno a 14 milioni.
Se nel 2019 la malattia di Alzheimer e le altre forme di demenza costeranno al sistema sanitario nazionale americano circa 290 miliardi di dollari, nel 2050 arriveranno a costare oltre mille miliardi di dollari.
In Italia, secondo la Federazione Alzheimer Italia, nel 2018 il numero dei malati è stimato in 1.241.000: di questi il 73,9% è donna e quasi la metà (49,1%) ha tra i 75 e gli 84 anni. Inoltre, il 46,4 vive in casa con i familiari, il 28,7% con altri caregiver, mentre solo il 12,1% alloggia in residenze assistenziali.
Ad oggi, non si dispone ancora di farmaci per fermare o invertire la progressione della malattia di Alzheimer e le sostanze in uso forniscono solo trattamenti sintomatici temporanei.
Per questo, la comunità scientifica e medica si sta concentrando sempre più sulla prevenzione della malattia di Alzheimer che sul trattamento. Anche in considerazione del fatto che, con il rapido e progressivo aumento della popolazione anziana in tutto il mondo, il declino cognitivo legato all’età e la demenza stanno diventando sempre più frequenti e un onere sempre maggiore per i sistemi sanitari in tutto il mondo.