La cardiologia dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia è sempre stata attenta alle ultime innovazioni tecnologiche, diventando un riferimento nel panorama sanitario regionale. L’obiettivo della ASL Roma 3, infatti è sempre stato quello di migliorare le cure erogate ai propri pazienti utilizzando le ultime novità in ambito di dispositivi medici. È il caso di un paziente di 41 anni a cui veniva diagnosticata una cardiopatia dilatativa idiopatica: la forza contrattile del suo cuore era risultata compromessa all’esame ecocardiografico e durante il ricovero erano state registrate aritmie ventricolari non sostenute. Era necessario attendere affinché la nuova terapia farmacologica da poco iniziata dal paziente facesse il suo effetto e al tempo stesso era fondamentale trovare un modo per proteggerlo dal rischio di morte improvvisa. Il Prof. Fabrizio Ammirati – Direttore della UOC Cardiologia dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia (Roma) – insieme alla sua équipe di specialisti, furono tra i primi ad optare per una nuova soluzione: il defibrillatore indossabile. Questo tipo di dispositivo è progettato per situazioni come questa, quando risulta necessario attendere settimane o mesi prima di individuare il profilo di rischio aritmico definitivo del paziente e di conseguenza scegliere la strategia terapeutica più efficace a lungo termine.
Il defibrillatore indossabile è un dispositivo comodo da portare, non implica alcuna operazione chirurgica invasiva e è facile da rimuovere una volta che il rischio aritmico venga meno. Una cintura di elettrodi montata su un corpetto che si indossa sotto i vestiti è in grado di riconoscere aritmie potenzialmente pericolose e, nel caso fosse necessario, di erogare uno shock di defibrillazione per ripristinare il normale ritmo cardiaco. Il sistema, controllato da remoto, permette ai medici di monitorare il paziente a distanza.
Quando il dispositivo viene consegnato al paziente, il paziente stesso viene correttamente addestrato al suo utilizzo. Nel caso si verificasse una situazione di emergenza il dispositivo eroga una serie di allarmi vocali, sonori e vibrazionali che permettono al paziente di comprendere cosa stia accadendo. Se un’aritmia pericolosa per la vita è in corso e il paziente perde coscienza, il dispositivo è in grado di erogare uno shock di defibrillazione automaticamente senza l’intervento degli astanti. Per essere correttamente protetto il paziente deve indossare il defibrillatore durante l’intero arco della giornata.
“Da questa prima esperienza positiva, altri 10 pazienti sono stati protetti efficacemente con il defibrillatore indossabile – spiega il Prof. Fabrizio Ammirati – e questa soluzione innovativa è a pieno diritto entrata nell’arsenale delle “armi” dell’Ospedale G.B Grassi di Ostia per combattere la morte cardiaca improvvisa”.
Risultato ancora più soddisfacente è stato che la metà di questi pazienti, grazie al tempo concesso alla terapia medica di fare effetto e al monitoraggio remoto dei dati come da programma di Telemedicina, hanno recuperato la capacità di pompa del cuore, sono usciti dalla zona di rischio aritmico e pertanto hanno evitato l’impianto di un defibrillatore definitivo. L’eccezionalità di questo risultato è ancora più sorprendente quando si considera la giovane età di questi pazienti che si aggira in media intorno ai 56 anni.
“I risultati ottenuti dagli specialisti della UOC Cardiologia dell’Ospedale G.B. Grassi di Ostia – continua il Prof. Fabrizio Ammirati – corrispondono a quanto riportato nei più importanti studi clinici e pubblicazioni nazionali ed internazionali e rappresentano un’importante esperienza clinica italiana. È fondamentale per chi ha come obiettivo la salute dei pazienti, essere sempre aggiornato sulle novità messe a disposizione dalla scienza, per combattere nemici invisibili come la morte improvvisa, che oggi ci fa un po’ meno paura”.