Fuori il vecchio, spazio al nuovo. Anche se per la maggior parte di noi si tratta solo dell’ennesimo luogo comune già sentito milioni di volte, nel settore manifatturiero rappresenta spesso la realtà. In questo articolo Jonathan Wilkins, direttore del fornitore di parti per l’automazione industriale EU Automation, spiega in che modo la gestione dell’obsolescenza può essere utilizzata come strumento per aiutare i produttori di dispositivi medici.
In passato la Direttiva sui dispositivi medici (MDD) è stata usata per armonizzare le leggi relative a queste apparecchiature nell’Unione Europea. I prodotti conformi alla MDD sono stati etichettati con il marchio CE. Questo marchio aveva l’obiettivo di fornire una certificazione di qualità e affidabilità su cui si potesse contare. Tuttavia, le cose non sono andate secondo i piani.
Una combinazione di problemi derivanti da interpretazioni divergenti della MDD e da scandali di alto profilo che hanno coinvolto i dispositivi medici ha evidenziato la debolezza delle leggi in vigore.
Cosa non ha funzionato?
In passato sono sorti problemi con dispositivi medici contrassegnati da marchi CE, causati dalla difficoltà di sostituire le parti che si guastavano durante la vita utile attesa del dispositivo. Questi inconvenienti, tra gli altri, hanno messo in evidenza la necessità di aggiornare le normative in vigore in modo da prevedere collaudi periodici delle apparecchiature, indipendentemente dalla loro certificazione con marchio CE.
Ora la MDD è stata aggiornata e sostituita dal nuovo Regolamento sui dispositivi medici (MDR). A differenza della MDD, il MDR è un regolamento e non una direttiva. Di conseguenza, è direttamente applicabile in tutti gli stati membri dell’UE e non ammette diverse interpretazioni.
Il MDR ha introdotto numerosi cambiamenti alle leggi europee in materia di dispositivi medici rispetto alla situazione precedente. Tra i cambiamenti introdotti, ha attribuito ai produttori la responsabilità per il ciclo di vita dei dispositivi.
Il ruolo della gestione dell’obsolescenza
Se un dispositivo non funziona come dovrebbe, potrebbe essere un solo componente a influire negativamente su tutto l’insieme. In casi simili, è più opportuno sostituire il pezzo che non funziona correttamente anziché l’intero dispositivo. Ma l’approvvigionamento di pezzi di ricambio può rivelarsi un’operazione difficile se il produttore dell’apparecchiatura originale (OEM) non fabbrica più il componente in questione, che diventa quindi obsoleto. Un fornitore di parti industriali obsolete può aiutarvi a reperire dei ricambi analoghi. Tuttavia, quando si progetta un dispositivo medico, sarebbe meglio non fare un eccessivo affidamento su questa possibilità.
Anche se non è impossibile procurarsi i pezzi di ricambio, l’operazione risulta molto più facile se la gestione dell’obsolescenza viene considerata sin dalla fase di progettazione, prendendo in considerazione la vita utile di ciascun singolo componente.
Ad esempio, dovendo scegliere tra due opzioni per un componente di cui la prima ha un costo inferiore ma è soggetta ad obsolescenza nel breve periodo, mentre la seconda ha un costo più elevato ma una maggior vita utile, può essere opportuno investire nel pezzo che dura più a lungo affinché la vita utile complessiva del dispositivo non sia minacciata dalla futura obsolescenza di un unico componente.
Poiché i nuovi progressi tecnologici determinano un continuo aumento della velocità con cui i componenti vanno incontro all’obsolescenza, ora la corretta gestione dell’obsolescenza è più importante che mai. La mancata adozione di questa pratica può costare alle aziende milioni in sostituzioni non necessarie di dispositivi, denaro che avrebbe potuto essere risparmiato con una buona gestione dell’obsolescenza da parte dei produttori.
Se siete interessati ad approfondire l’argomento gestione dell’obsolescenza, andate alla pagina https://www.euautomation.com/boom per leggere “BOOM! Book of Obsolescence Management di EU Automation”, che vi guiderà nelle sette fasi per creare un efficace piano di gestione dell’obsolescenza.