La teleassistenza in un mondo post pandemia è stata ormai quasi completamente sdoganata per effettuare un monitoraggio costante e puntuale del paziente sulla base di cui modulare gli effettivi interventi medici.
Alla base della teleassistenza troviamo la misurazione dei parametri vitali che servono per decidere se è il caso di intervenire su un paziente o se invece il suo quadro clinico non desta preoccupazione. Tra gli strumenti che misurano i parametri vitali sul mercato ci sono anche soluzioni che potenzialmente consentono la misurazione di più parametri contemporaneamente all’interno di uno stesso dispositivo. Sono molto diffusi, ad esempio, dispositivi che misurano contemporaneamente la temperatura corporea e la saturazione al polso.
Ma quanto sono affidabili questi dispositivi? Val la pena investire i soldi pubblici nell’acquisto di questo tipo di device? La risposta arriva da un nuovo white paper realizzato da Comarch Healthcare, multinazionale IT attiva da oltre 20 anni nell’ambito della sanità digitale, dal titolo: “Affidabilità e tipi di misurazione dei parametri vitali nell’ambito di progetti pubblici” (SCARICALO QUI).
Se infatti all’apparenza questi dispositivi potrebbero rappresentare delle soluzioni ideali, sono molti i dubbi che riguardano il loro utilizzo in ambito medico, tanto è vero che sono stati oggetto di un attento esame della letteratura sulla ricerca su come misurare i parametri vitali. L’obiettivo è stato quello di valutarne l’effettiva affidabilità, anche alla luce del fatto che l’acquisto di questi dispositivi per la teleassistenza, sui quali si ‘gioca’ la nostra salute, è effettuato nell’ambito di progetti pubblici tramite fondi sia statali che comunitari: motivo per cui la loro spesa è disciplinata in maniera particolare ed è stata sottoposta a una medesima revisione.
La precisione con cui questi strumenti rilevano i parametri vitali in ambito medico è cruciale perché qualora non fosse corretta potrebbe portare ad un falso senso di sicurezza nel paziente e a non rilevare un quadro clinico compromesso, ritardando anche l’intervento del personale sanitario, con esiti imprevedibili. Quindi se l’imprecisione della misurazione può essere accettata nelle soluzioni di fitness, non si può dire lo stesso per le soluzioni di teleassistenza, potendo portare all’attivazione inutile di procedure di emergenza o, al contrario, alla mancata attivazione quando invece è necessaria.
Pertanto, costruire un sistema di teleassistenza, e ancor di più spendere fondi pubblici per l’acquisto di dispositivi e sistemi che non misurano con sufficiente precisione, sembra essere una spesa di fondi pubblici altamente inefficace ed irrazionale.
Quindi, nella fase di predisposizione dell’appalto pubblico, l’Ente appaltante dovrà prestare particolare attenzione a garantire che l’oggetto dell’appalto sia adeguato alle sue esigenze e che il dispositivo oggetto dell’appalto possa essere misurato in modo tale che apporti un valore aggiunto sia all’utente che all’Ente appaltante.
Scopri di più SCARICANDO QUI il white paper di Comarch dal titolo: “Affidabilità e tipi di misurazione dei parametri vitali nell’ambito di progetti pubblici”.