Un bot vocale progettato per la salute, in grado di comprendere e parlare persino in … dialetto. Spitch, azienda svizzera con presenza globale, fornitore di soluzioni di communication automation, ha infatti applicato la propria tecnologia linguistica al robot umanoide Joey, sviluppato dalla Jinn-Bot Robotics & Design, azienda basata ad Aarau (CH), giunto ormai alla terza generazione.
Il progetto è nato a partire da un assunto: le tecnologie vocali sono già presenti nella vita di tutti i giorni, però molti bot vocali hanno il grande limite di non essere progettati per capire i dialetti locali. Questo può causare problemi, soprattutto in contesti ospedalieri e nelle case di cura, dove gli utenti sono spesso anziani o comprensibilmente in preda a forti emozioni. Inoltre, alcuni bot sono “invadenti”: sono sempre accesi, ascoltano e registrano le conversazioni – anche temporaneamente o per raccogliere dati per l’addestramento del sistema – e talvolta su server ubicati all’estero. Queste caratteristiche rendono difficile, se non addirittura impossibile, l’uso di applicazioni vocali con dati sensibili di pazienti e operatori sanitari.
La Jinn-Bot Robotics & Design ha trovato il modo per risolvere queste problematiche, grazie alla collaborazione con l’Università di Scienze Applicate della Svizzera Nordoccidentale (FHNW) di Basilea, focalizzandosi su progetti che contemplassero il rispetto della privacy (e la comprensione dei dialetti) quale funzionalità imprescindibili. Grazie al supporto di Spitch e della sua tecnologia linguistica d’avanguardia, è stato quindi possibile garantire tutto questo senza dover sottoporre Joey a centinaia di ore di addestramento sullo svizzero-tedesco e i suoi dialetti.
Per esempio, gli ospiti di una casa di cura potranno rivolgersi al robot chiedendo semplicemente: “Joey, portami per favore un Kafi” (caffè in svizzero-tedesco, ndr), e Joey comprenderebbe la richiesta come se fosse un dipendente in carne e ossa di lingua locale, in grado quindi di soddisfarla rapidamente.
“Un robot appositamente progettato per la sanità non avrebbe alcuna possibilità sul mercato locale senza la capacità di riconoscimento della lingua svizzero-tedesca” commenta Roger Seeberger, amministratore delegato di Jinn-Bot: “Spitch è l’unico fornitore di soluzioni di riconoscimento dei dialetti, ed è un’azienda svizzera”.
“Il talento di Joey per le lingue si basa sulla Lingware Suite di Spitch, e ne dimostra la vastità dei campi di applicazione” sottolinea Piergiorgio Vittori, Country Manager Italy di Spitch, aggiungendo: “per questo robot verrà utilizzata una implementazione on-premise del nostro software, con tutti i dati che rimarranno sotto il controllo diretto del cliente, affinché il bot soddisfi le severe linee guida di sicurezza del settore sanitario.”