Le nuove linee guida dell’European Society of Hypertension (ESH) per la gestione dell’ipertensione arteriosa rappresentano un punto di svolta nell’adozione della terapia di denervazione renale (RDN), che viene ora raccomandata in classe II, divenendo a tutti gli effetti il terzo pilastro nella gestione dell’ipertensione non controllata insieme alle modifiche dello stile di vita ed alla cura farmacologica.
L’ipertensione arteriosa è una problematica di salute rilevante: circa 1,28 miliardi di adulti (di età compresa tra i 30 e i 79 anni) in tutto il mondo sono affetti da questa patologia. Solo 1 adulto su 5 ha l’ipertensione sotto controllo e si stima che il 46% degli adulti affetti non ne sia consapevole e che in meno della metà degli adulti affetti venga diagnosticata e regolarmente trattata. Sebbene le modifiche allo stile di vita e la cura farmacologica possano contribuire a ridurre la pressione arteriosa, i tassi di controllo sono bassi, poiché́ circa la metà dei pazienti smette di assumere i farmaci entro un anno. Aumentare la consapevolezza su questa patologia è fondamentale considerando che è prevenibile, rilevabile e curabile.
La tecnologia Medtronic per il trattamento dell’ipertensione arteriosa
In Italia, il passaggio in Classe II e la recente approvazione del Food and Drug Administration (FDA) per l’utilizzo del catetere ablatore a radiofrequenza RDN Symplicity Spyral di Medtronic ha determinato un maggiore ricorso della tecnica da parte delle strutture ospedaliere lombarde: una realtà che si è distinta per numero di procedure effettuate è l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano che ha inserito tale metodica all’interno dei trattamenti dell’ipertensione arteriosa effettuati presso Unità Operativa di Emodinamica e Cardiologia Interventistica diretta dal professor Matteo Montorfano.
Medtronic con il dispositivo RDN Symplicity Spyral fornisce un’opzione minimamente invasiva endovascolare, sicura ed efficace per trattare l’ipertensione arteriosa, che consiste nella disattivazione selettiva di una parte delle terminazioni nervose che decorrono lungo le pareti esterne delle arterie renali, determinando, in questo modo, una duratura riduzione della pressione sanguigna arteriosa. Dopo la sedazione, attraverso la puntura dell’arteria femorale, si inserisce un catetere molto sottile spiraliforme che, tramite erogazione di energia a radiofrequenza, inibisce l’attività del sistema nervoso simpatico a livello delle arterie renali. Una volta concluso l’intervento, il catetere viene rimosso senza lasciare alcun tipo device nel paziente.
Le nuove linee guida per il trattamento dell’ipertensione arteriosa, così come i recenti position paper delle società scientifiche, sono il risultato dell’ingente numero di evidenze cliniche generate attorno alla Symplicity Blood Pressure, procedura di Medtronic con la quale sono stati trattati più di 25.000 pazienti a livello mondiale.
Dichiarazioni
“Il nostro centro”, sottolinea il professor Matteo Montorfano, primario dell’Unità Operativa di Cardiologia Interventistica ed Emodinamica dell’IRCCS Ospedale San Raffaele, “è impegnato nel fornire cure di altissima qualità, utilizzando tecnologie all’avanguardia per migliorare la salute dei nostri pazienti, che nonostante l’assunzione di tre o più farmaci antipertensivi, non raggiungono valori pressori ottimali. Il trattamento è inoltre un’alternativa importante nelle persone con limitate possibilità terapeutiche a causa di intolleranza a numerosi farmaci antipertensivi”.