A dieci anni dall’introduzione in Italia della chirurgia ortopedica robotica per protesi, di cui è stato l’artefice, il dott. Piergiuseppe Perazzini, chirurgo ortopedico e responsabile della Clinica San Francesco di Verona, sarà di nuovo il primo chirurgo in Italia a utilizzare l’aggiornamento 4.0 del robot MAKO sempre basato su TAC 3D ma con nuove funzioni di pianificazione.
In occasione del decimo anniversario del primo intervento di chirurgia protesica con sistema MAKO, il Prof. Perazzini presenta oggi in anteprima il nuovo software al management del Gruppo GHC, che ha recentemente acquisito la Clinica San Francesco. Si tratta di un aggiornamento di sistema Smart Robotics molto sofisticato che consente di analizzare in anteprima i punti di conflitto determinati dal posizionamento delle componenti protesiche e di effettuare nel corso dell’intervento tutte le necessarie modifiche per evitarli.
Il sistema consente una “personalizzazione” immediata dell’intervento protesico, con notevoli vantaggi per il paziente grazie alla valutazione di parametri assolutamente sconosciuti o non valutabili nella chirurgia protesica tradizionale, come ad esempio il “Tilt Pelvico”, il cambiamento della posizione del bacino, e quindi dell’impianto protesico, nel passaggio dalla posizione seduta a quella eretta; o il “Range of Motion Virtuale”, ossia la simulazione virtuale del movimento della componente protesica femorale durante l’intervento.
“Oltre ai vantaggi per il paziente, legati a una riduzione dell’instabilità protesica, questi parametri consentono di ricostruire una perfetta geometria articolare con effetti positivi sulla naturale usura dell’impianto nel tempo – dichiara il Prof. Piergiuseppe Perazzini -. Il nuovo sistema consentirà anche di ridurre notevolmente gli interventi chirurgici di revisione, che si verificano tra il 20%-30% dei casi a seguito di interventi di chirurgia protesica tradizionale. Anche il programma riabilitativo si riduce sensibilmente per effetto dell’ottimizzazione dell’efficienza dei gruppi muscolari che lavorano sull’anca, resa più stabile nella fase post-operatoria. Con la previsione, grazie all’innovazione continua nella robotica, di riuscire ad applicare in futuro protesi a tutte le articolazioni umane: dalla spalla fino alla caviglia”.
La Clinica San Francesco, struttura all’avanguardia accreditata con il SSN, sarà il primo centro in Italia e tra i primi in Europa ad usare questo sistema, posizionandosi come punto di riferimento nazionale per gli interventi protesici robot-assistiti. Inoltre è Struttura di Riferimento Regionale per la chirurgia robotica oltre che centro di formazione di Ortopedia Robotica Europea (“C.O.R.E.”) con un’intensa attività di training per chirurghi provenienti da tutta Europa.
Negli ultimi 15 anni in Italia il numero di impianti protesici di anca è aumentato del 141% e del 226% quelli del ginocchio, soprattutto tra i pazienti più giovani. I dati portano il nostro Paese ai primi posti in Europa per numero di protesi impiantate in tutte le articolazioni, ma anche per il livello di affidabilità. Negli ultimi dieci anni, il Prof. Perazzini con la sua equipe ha eseguito oltre 3000 interventi di protesi di anca e ginocchio, creando presso la Clinica San Francesco una scuola di chirurgia robotica di riferimento nazionale. L’utilizzo di questo nuovo software rappresenta un ulteriore punto di forza per il Gruppo GHC, che, grazie all’impiego di tecniche ed apparecchiature sempre all’avanguardia, garantisce al paziente la massima qualità della prestazione.
Maria Laura Garofalo, Amministratore Delegato del Gruppo GHC, ha commentato: “La Clinica San Francesco è una struttura d’eccellenza che costituisce un unicum in Europa e va a rafforzare il significativo percorso di evoluzione tecnologica da noi intrapreso. Nel solco del valore fondante di scambio sinergico tra tutte le strutture di GHC, il Prof. Perazzini è stato nominato responsabile della formazione in chirurgia ortopedica robotica per tutti i chirurghi ortopedici del Gruppo, che potranno così apprendere la metodica
innovativa, destinata a rappresentare il futuro della più avanzata prassi chirurgica di settore”.