La medicina personalizzata non è un’utopia, ma presto diventerà una realtà ben consolidata con un’innovazione che promette di rivoluzionare la diagnostica medica. Si chiama DIANA (Diagnostica Intelligente per Analisi Non Invasiva Avanzata) ed è il risultato della collaborazione tra Antares Vision Group, multinazionale italiana specializzata nella tracciabilità e nel controllo qualità, e Isinnova, PMI bresciana che abilita e rende accessibile l’innovazione tecnologica, con il supporto strategico del Centro Nazionale di Ricerca “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” finanziato dal PNRR.
Antares Vision Group collabora con Isinnova nell’industrializzazione di soluzioni innovative e dal 2022 ha rilevato una quota pari al 15% del capitale sociale della PMI bresciana. La multinazionale italiana, inoltre, è partner tecnologico di eccellenza nell’ambito dei progetti di ricerca e innovazione finanziati dall’Unione Europea e nel 2023 ha siglato con il Centro Nazionale di Ricerca “Sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA” un accordo in qualità di fondatore che prevede l’impegno nel mettere a disposizione le proprie soluzioni in ambito digital healthcare, smart digital innovation, piattaforme software, sistemi digital twin, tecnologie di tracciabilità e serializzazione, di origine e certificazione dei farmaci e dei prodotti, di ispezione qualità con computer vision, sensori IoT e analisi dei dati, anche grazie all’Intelligenza Artificiale.
DIANA: che cosa è e cosa fa. Il primo prototipo nel 2025
DIANA è una cabina che combina tecnologie avanzate non invasive, e che rappresenta un passo concreto verso la medicina personalizzata, orientata a migliorare la qualità delle cure e la vita dei pazienti. L’obiettivo è accelerare e semplificare la diagnosi, monitorare in tempo reale l’efficacia delle terapie e supportare lo sviluppo di farmaci su misura per il paziente, offrendo una piattaforma diagnostica in grado di effettuare più di 60 esami non invasivi in soli 15 minuti. Gli esami, che includono test su attività elettrica-encefalica, attività cardiaca, composizione sanguinea, composizione corporea, attività elettrica-muscolare e capacità polmonare, consentono di ottenere un quadro completo e personalizzato dello stato di salute del paziente, riducendo tempi e costi delle analisi tradizionali.
Il primo prototipo di DIANA, denominato DIANA-ATMP, sarà pronto a metà del 2025 e verrà utilizzato presso il Centro Nazionale RNA & Genetherapy per monitorare pazienti sottoposti a terapie geniche e farmacologiche avanzate.
Fondamentale sarà il contributo di DIANA nella fase di raccolta dati, velocizzando il processo di acquisizione e integrazione delle informazioni in tempi ravvicinati, ad alta qualità, anche in contesti sanitari remoti rispetto ai grandi centri di ricerca medica. La tecnologia consentirà di combinare diverse fonti in un unico sistema integrato, semplificando l’accesso e l’analisi dei dati per i medici. Questo approccio, insieme alla possibilità di personalizzare i piani di trattamento in base alle caratteristiche specifiche di ogni paziente, permetterà di offrire cure più mirate ed efficaci, oltre a creare un archivio più completo per lo studio di determinate malattie.
Dichiarazioni
“Per la realizzazione di questo progetto abbiamo utilizzato tecnologie già note o in fase sperimentale e le abbiamo unite, compattandole nella realizzazione di DIANA, grazie al lavoro del nostro team di esperti”, affermano Cristian Fracassi e Marco Silvestri di ISINNOVA, rispettivamente CEO e responsabile del progetto Diana. “L’obiettivo della cabina, di cui vorremmo creare più versioni a seconda delle varie branche d’impiego, non è quello di sostituirsi al medico, ma velocizzare il lavoro dei professionisti della sanità”.
“Le potenzialità di DIANA abbinate ai protocolli di terapia genica possono aiutarci a monitorare in tempo reale l’efficacia dei farmaci con tecnologia RNA che come Centro nazionale di ricerca stiamo sviluppando”, sostiene il prof. Rosario Rizzuto, Presidente della Fondazione Centro Nazionale per lo sviluppo di terapia genica e farmaci con tecnologia a RNA. “Supportare una tecnologia come quella di DIANA significa accorciare i tempi di ricerca, semplificare i passaggi diagnostici, ma soprattutto trovare delle cure sempre più precise e sostenibili”.
“DIANA rappresenta un cambio di paradigma e apre la strada a una medicina sempre più rapida, efficiente e soprattutto personalizzata, centrata sul paziente”, spiega Alberto Albertini, Innovation Center Director di Antares Vision Group. “Questo grazie alla tecnologia, che rende possibile l’applicazione concreta della ricerca scientifica a beneficio della salute di tutti. La collaborazione tra i tre attori coinvolti nel progetto, inoltre, dimostra come la sinergia tra enti di ricerca, aziende e Università possa tradursi in soluzioni concrete per il progresso medico e tecnologico”.