L’Italia è il Paese europeo con il numero più alto di over 65. I numeri della denatalità, che peggiorano di anno in anno, stanno portando le istituzioni a riflettere sempre di più su come rendere la terza età un momento all’insegna del benessere.
La rivoluzione digitale, che riserva, man mano che passano i mesi, sempre nuove sorprese, è in grado di fare la differenza a tal proposito. Quali sono le ultime frontiere? Tra gli aspetti sui quali si sta lavorando maggiormente, rientra l’implementazione di mezzi digitali negli ambulatori medici di prossimità, presso i quali stanno aumentando, soprattutto quando si parla di realtà in zone dove la popolazione in età senile ha numeri alti, gli strumenti per consentire processi di tele-refertazione.
L’obiettivo di tutto questo riguarda non solo il miglioramento dei tempi di gestione delle problematiche sanitarie, ma anche e soprattutto la riduzione del rischio di ricovero ospedaliero dell’anziano fragile.
Dimissioni precoci e tele-riabilitazione
Molto spesso, il ricovero ospedaliero è necessario. Per rendersene conto, basta pensare ai casi degli interventi di chirurgia ortopedica, particolarmente frequenti in terza età. Quando sono presenti determinate indicazioni, si può ricorrere al cosiddetto protocollo fast- track che, oltre a un’attenzione spiccata alla bassa invasività dell’atto chirurgico, prevede le dimensioni in tempi ristretti.
In questi frangenti, la digitalizzazione viene incontro alle esigenze dell’anziano fragile attraverso percorsi di tele-riabilitazione. Si riesce così a dare vita a percorsi all’insegna della massima personalizzazione, il tutto senza la necessità di far spostare il paziente da casa e minimizzando, per esempio, il rischio di vederlo contagiato da patogeni spesso presenti nei luoghi di cura come gli ospedali o i centri riabilitativi dove, per ovvi motivi, girano numerose persone fragili.
Le soluzioni per l’anziano fragile senza caregiver
Una sfida che la sanità digitale deve affrontare in questo periodo – e che sarà sempre più centrale nei prossimi anni – riguarda il focus sulle esigenze e sulle problematiche degli anziani senza caregiver (si tratta di un quadro che, a causa della progressiva riduzione di numeri della natalità, caratterizzerà sempre di più lo scenario del nostro Paese).
Sempre più utili saranno quindi servizi come quello offerto da radiografiaadomicilio.it, che garantisce, oltre all’arrivo delle strumentazioni e del personale a casa nel giro di poche ore, pure il referto immediato.
In questa medesima ottica, si stanno diffondendo in maniera capillare servizi che permettono di accogliere a casa personale specializzato in grado di gestire strumenti di videodialisi.
Il lavoro con le RSA
Il lavoro di miglioramento della vita quotidiana degli anziani passa anche dal focus sulle RSA.
Negli ultimi anni, non certo semplici, per via del Covid, per chi vive e lavora in questi ambienti, stanno crescendo i progetti di tele-consulto con geriatri esterni alla struttura.
L’obiettivo è sempre quello di ottimizzare la gestione delle problematiche tipiche dell’anziano fragile, riducendo il tasso di ingressi in pronto soccorso.
Un altro goal sul quale si lavora è una gestione multidisciplinare dei soggetti in età senile che risiedono presso le strutture sopra citate.
Il ruolo dell’IA
Fino ad ora, abbiamo parlato di teleconsulti e di esami diagnostici a domicilio. Un capitolo di massima importanza quando si discute del ruolo del digital nel miglioramento della vita dell’anziano riguarda l’intelligenza artificiale.
Il suo impatto in questo ambito è sempre più rilevante. Per accorgersene basta ricordare l’impiego del machine learning, che ha cambiato il modo di pensare alla filiera produttiva di tantissime aziende dando vita all’industria 4.0, in processi di analisi finalizzati a individuare i pazienti più a rischio di avere a che fare con recidive di quadri patologici gravi.
Il risultato? Una presa in carico più rapida, una riduzione delle complicanze gravi e un risparmio notevole, a lungo termine, per il sistema sanitario nazionale.