Si è svolto a Milano presso l’Auditorium G. Testori di Palazzo Lombardia l’evento “Digital For Health” organizzato da Consorzio Dafne, una community B2B no profit nata nel 1991 da aziende farmaceutiche e distributori intermedi del farmaco, che nel tempo è andata estendendosi andando ad abbracciare l’intero ecosistema della salute umana e animale.
Il convegno è stato aperto da Daniele Marazzi, Consigliere Delegato di Consorzio Dafne, che nel suo intervento ha sostenuto che: “L’appuntamento di oggi è il secondo passo del percorso di trasformazione evolutiva che, come Consorzio, abbiamo deciso di inaugurare con l’evento del 2019. Un progetto ambizioso, che ci sta portando a interrogarci sul senso profondo del ruolo che siamo chiamati a giocare, quale soggetto trasversale, plurale ed inclusivo per sua natura rappresentativo dell’intera filiera healthcare. Questo appuntamento annuale – nato con l’obiettivo di accompagnare l’ecosistema nel raccogliere le sfide che la trasformazione digitale propone – si riconferma oggi un’occasione di stimolo e confronto, non solo per i nostri Consorziati ma per tutti gli attori dell’ecosistema esteso della salute”.
Al centro della giornata, ovviamente, il tema delle tecnologie applicate all’Healthcare, un ambito in profonda trasformazione perché, come sottolinea Marazzi “stanno cambiando in funzione delle opportunità offerte dalle nuove tecnologie le strutture stesse delle filiere con cui i prodotti arrivano al consumatore finale, che per noi molto spesso si identifica con un paziente. Un’altra cosa che sta cambiando sono anche le opportunità con cui le aziende, nella filiera a monte, si rapportano tra loro e scambiano in modo più efficace ed efficiente informazioni per essere più puntuali nella fornitura dei loro prodotti e servizi.
Il Consorzio Dafne già da diversi anni lavora per traguardare le aziende a questa sfida che si chiama trasformazione digitale, ma oggi più che mai è sempre più fondamentale l’azione dell’ecosistema, perché le opportunità offerte dall’innovazione si possono cogliere solo con un approccio sistemico e interorganizzativo”.
D’accordo anche l’Assessore al Welfare Giulio Gallera, che ha sottolineato come proprio in questo momento le sfide aperte oggi in ambito innovazione siano entusiasmanti con importanti applicazioni nell’ambito del miglioramento delle cure e nell’ambito della presa in carico del paziente, in ottica di consentire anche la sostenibilità del sistema stesso.
Focus sugli interventi
Durante l’evento l’attenzione è stata rivolta in particolare al mondo dell’e-commerce e della blockchain.
Valentina Pontiggia e Riccardo Mangiaracina, rispettivamente Direttrice e Responsabile Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2C del Politecnico di Milano hanno parlato di come sta evolvendo il mondo dell’Health & Care in relazione al mondo del commercio online. I due hanno sottolineato come siano ancora poche, nel settore di riferimento, le imprese che hanno definito una strategia di presidio dei canali digitali, a scopo non solo informativo ma anche transazionale. Le opportunità offerte dall’ecommerce prendono svariate forme (sito proprio, presenza sul marketplace ecc…) e si devono integrare all’intero di un approccio omnicanale che abbraccia il mondo fisico dei negozi ed il mondo digitale.
In una sua indagine l’Osservatorio ha riscontrato come la domanda verso l’ecommerce stia crescendo in maniera importante negli ultimi anni, arrivando a toccare quota 31.583 milioni nel 2019, +15% rispetto all’anno precedente. A vincere è ancora l’acquisto di prodotti (57%) mentre i servizi incidono per il 43% del totale.
“Abbiamo condotto un censimento su 40 dei produttori principali e dei 612 marchi che producono circa l’80% è commercializzato online – sottolinea Pontiggia -. Nella maggior parte dei casi però questa commercializzazione non avviene in maniera diretta da parte del produttore ma da parte di attori terzi già presenti sul mercato online. Occorre quindi recuperare controllo per far sì che vengano abilitati dei modelli omnicanale per il consumatore finale”.
Valeria Portale, Direttrice dell’Osservatorio Blockchain e Distributed Ledger, ha infine illustrato la natura e le caratteristiche delle piattaforme Distributed Ledger: reti di nodi che condividono strutture di dati (registro) distribuite, nelle quali è solo possibile aggiungere informazioni sulle transazioni effettuate (scambi di asset digitali) secondo regole condivise dai partecipanti. Per raggiungere il consenso su un’unica versione del registro distribuito e incensurabile, in assenza di fiducia tra gli attori e di un ente centrale, vengono impiegati algoritmi di consenso. Altro concetto fondamentale è quello dell’Internet of Value, cioè l’insieme di tutte quelle piattaforme e di tutte le applicazioni di Distributed Ledger, basate su reti digitali di nodi, che abilitano il trasferimento di asset di valore.
Dal 2019 le aziende hanno iniziato a credere nel settore e anche le istituzioni stanno investendo su questa tecnologia, con l’Europa in prima fila con la European Blockchain Service Infrastructure (EBSI). Le sfide da affrontare, però sono ancora molte ed in particolare il punto di debolezza è rappresentato dal fatto che i protocolli da seguire al momento sono diversi. A venire in aiuto sono gli smart conctract, cioè quei progetti che sfruttano la programmabilità per digitalizzare su blockchain singole parti di processi più ampi, che permettono così di certificare non solo il dato in sé ma anche le modalità con cui avviene il processo.
In questo contesto così variegato, nella filiera dell’Healthcare diventa quindi fondamentale la tracciabilità dei farmaci, in modo da aumentare la possibilità di risalire al dove e come uno di essi è stato compromesso, una soluzione su cui si stanno sviluppando idee interessanti.
Ospite d’eccezione al Convegno Oscar di Montigny, Chief Innovation, Sustainability & Value Strategy Officer in Banca Mediolanum, nonché Fondatore della startup innovativa a vocazione sociale Be Your Essence (BYE), ed esperto di Mega trends e Grandi Scenari, il quale ha sottolineato l’importanza per un’azienda di saper leggere il futuro e fare previsioni realistiche nel lungo termine.
Un premio all’innovazione
In chiusura dell’evento Consorzio Dafne ha anche premiato la startup più innovativa in ambito salute all’interno di un progetto sviluppato in collaborazione con Polihub.
A vincere è stato BiomimX, un pioniere nella generazione di modelli predittivi di organi e patologie umane che rivoluzioneranno il modo di testare nuovi farmaci. Integrando la coltura cellulare 3D e la stimolazione meccanica, BiomimX propone la prossima generazione di organi battenti su chip, che porta a modelli preclinici più affidabili, veloci, reattivi e convenienti per lo screening dei benefici e della sicurezza dei farmaci.